Da Kyoto e Parigi per avviare un futuro sostenibile…
I cambiamenti climatici sono una spada di Damocle che pende sulle nostre teste:
Si cominciò a intuirlo solo a partire dal 1997, quando, col desiderio di approdare verso un futuro sostenibile, venne sottoscritto il protocollo di Kyoto. E’ un accordo tramite il quale gli Stati si sono impegnati a ridurre le emissioni di alcuni gas a effetto serra, responsabili del riscaldamento del pianeta. Apprezzabile l’ambizione e la presa di posizione, nonostante i risultati siano stati disattesi (il trattato interessa solo il 12% circa delle emissioni globali).
Grazie alla consapevolezza, finalmente diffusa, del cambiamento climatico e del riscaldamento globale, nel 2015 viene siglato l’Accordo di Parigi. Una tappa storica fondamentale per un cambio di passo della comunità internazionale che tracciò la linea da seguire per non superare 1.5° di temperatura terrestre.

…a un presente che non è di conforto
Ormai siamo nel 2020, a cinque anni dalla firma dell’Accordo e gli Stati che vi hanno aderito devono fare i conti con gli obiettivi prefissati. Ma il 2020 è anche e soprattutto l’anno della pandemia COVID-19 che sembra aver messo in secondo piano la lotta ai cambiamenti climatici. Il Trend complessivo non è particolarmente incoraggiante: le emissioni globali nel 2015 e 2016 sono rimaste più o meno costanti, nel 2017 e 2018 tornano però a crescere (dalle 35.239 MtCO2 del 2015 si è passati alle 36.573 MtCO2, un aumento del 3,78%). A rendere ancora più preoccupante questi dati è l’insofferenza di alcuni governanti, che sviliscono e disattendono le aspettative della comunità mondiale. Ciononostante, analizzando singoli Paesi vediamo come Stati Uniti (-0,12%) e Unione Europea (-2,04%) siano riusciti a diminuire le loro emissioni. La Cina (+3,58%) non ne vuole sapere e inverte la tendenza delle prime due.
Questione di politica o di amore per il futuro dell’umanità?
Sembra quindi evidente che la lotta al cambiamento climatico non può restare qualcosa di relegato soltanto alle politiche internazionali, a conferenze e dibattiti che lasciano un po’ il tempo che trovano. Il problema dovrebbe essere un common concern of humankind (Risoluzione Assemblea Generale dell’ONU 43/53, 1988): come tale ognuno di noi ha il dovere di fare qualcosa.
Quando sono le istituzioni che programmano piani risolutivi di problemi mondiali, la protagonista diventa l’iniziativa privata, che dovrà superare le sfide di tutti i giorni con uno sguardo lungimirante. Lungimirante perché c’è chi ha trovato nelle sfide di tutti i giorni una motivazione per rendere la ricerca di un futuro sostenibile non più un costo, bensì una grande opportunità.
Evoluzione del viaggio verso un futuro sostenibile: settori in crescita
Nel nostro viaggio alla ricerca di un futuro sostenibile, tanti settori si sono evoluti negli ultimi anni, come imprese che forniscono beni essenziali quali forniture di commodities per gli immobili o settori quali la viabilità e i trasporti.
Il settore bancario sta vivendo oggi un cambiamento grazie alle opportunità date dall’internet banking. In questo contesto si inserisce Flowe, Società Benefit che fonda interamente la sua attività e crescita sulla sostenibilità.
Come B Corp, Flowe mira a portare il proprio contributo al cambiamento, mettendo in luce “gli aspetti legati all’impatto sociale e ambientale che ogni loro singola azione ha sulla comunità e, più in generale, sul pianeta”.
JECoMM ha deciso di accogliere con entusiasmo le iniziative di Flowe, organizzando il Sustainability Month con un webinar che abbiamo nominato Il Bosco di JECoMM. Si tratta di una serie di lezioni tenute da personalità autorevoli sui valori della sostenibilità, disponibili dal 24 novembre.
Una volta scaricata l’applicazione e attivato gratuitamente il tuo conto utilizzando il codice promo JECOMM, avrai a disposizione tante funzionalità e contenuti, e potrai ottenere gratuitamente la carta di legno Flowe. La cosa più bella di questa iniziativa è che Flowe pianterà un albero per ogni carta richiesta entro il 13 dicembre.
Tutto ciò che riguarda la tua carta è in una sola schermata. Vedi o nascondi il pin, la blocchi e sblocchi con un tap, poni limiti settimanali o mensili alle tue spese e tieni d’occhio le emissioni di CO2 derivanti dai tuoi acquisti. Insomma, tutta la sicurezza e la consapevolezza che cerchi è a portata di un click!
Gianmaria Marinari e Razvan Galatanu – Area Comunicazione