La sfera sociale nell’era dei social network5' tempo di lettura

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Come i social network hanno cambiato completamente la nostra sfera sociale.  

Il mondo dei social, come dice la parola stessa, è intrinsecamente connesso alla socialità. Progressivamente, queste piattaforme sono diventate indispensabili per le relazioni interpersonali. Ma come è mutata la nostra sfera sociale nell’era dei social network e, soprattutto, questo cambiamento è positivo o negativo

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I cambiamenti causati dai social network

Agli albori della diffusione di Internet la separazione tra online e offline era netta. La vita sociale importante era quella “reale” mentre quella “virtuale” era considerata parallela e spesso modalità di evasione dalla realtà. Se nel contesto del cosiddetto Web 1.0 la vita sociale virtuale non aveva sostanzialmente alcun effetto su quella reale, l’avvento dei social network ha cambiato le carte in tavola. Esso, infatti, ha dato avvio ad un processo che ha portato alla totale interdipendenza tra vita online e offline di cui facciamo esperienza oggi, la cosiddetta “interrealtà”.

Tante opportunità…

La prima grande opportunità offerta dai social network sta sicuramente nel fornire i mezzi per mantenere e rafforzare relazioni sociali nate offline. Il telefono aveva già reso possibile parlare con persone lontane e mantenere con esse un legame preesistente. I social però, non solo incorporano queste possibilità, ma le affiancano a molti altri modi di comunicare, diventando un luogo in cui i legami non solo si mantengono ma si rafforzano. 

Questo avviene perché tramite i social possiamo interagire in modo costante e quindi vivere le nostre relazioni 24 ore su 24. Prima essere con determinate persone implicava l’impossibilità di essere con altre e il tempo da dedicare alla vita sociale era limitato. Oggi invece possiamo relazionarci e mantenere vive diverse conversazioni contemporaneamente tramite Whatsapp ma anche Instagram, Facebook, Twitter e TikTok.

Il fatto che tutte queste modalità di comunicare con gli altri richiedano relativamente poco tempo, fa sì che questo insieme di micro-interazioni sia perfettamente conciliabile con la nostra routine quotidiana. I social network diventano quindi una sorta di estensione della dimensione sociale aumentando il tempo che passiamo ad interagire. 

A beneficiare di questo cambiamento, chiaramente, non sono solo le relazioni nate offline.

Grazie ai social network abbiamo la possibilità di ampliare la nostra cerchia sociale creando nuovi legami. 

Inoltre, potendo parlare e scambiarci opinioni in merito alle più diverse questioni tramite, ad esempio, i commenti sotto ai post, abbiamo sempre a portata di mano la possibilità di confronto, anche con sconosciuti.

Per di più, spesso sui social network, in base ai contenuti che preferiamo, veniamo a contatto con community con cui condividiamo opinioni o interessi. In esse possiamo sperimentare un senso di appartenenza e di condivisione che è ormai difficilmente rintracciabile nelle comunità tradizionali come il quartiere e la comunità religiosa.

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…ma anche diverse minacce!

I social e gli algoritmi alla base del loro funzionamento sono costruiti per presentare ad ogni utente contenuti che possano catturare la sua attenzione e, di conseguenza, il suo tempo. 

Infatti, i guadagni delle piattaforme social crescono all’aumentare del tempo che le persone dedicano loro. 

Questa caratteristica costitutiva dei social può determinare, innanzitutto, un’eccessiva riduzione dell’interazione faccia a faccia. Ciò è rischioso perché quest’ultima costituisce un’esperienza più ricca per gli individui ed è tramite essa che si costruiscono tendenzialmente i legami sociali più forti. Il rischio maggiore riguarda i “nativi digitali” che si formano e creano la loro base sociale in questo contesto iper-connesso. 

Un secondo problema riguarda il fatto che per catturare la nostra attenzione, gli algoritmi ci presentano contenuti con cui siamo tendenzialmente d’accordo, determinando il rischio di perdere di fatto quell’opportunità di confronto che i social dovrebbero fornire. Questo meccanismo è riconducibile alle “camere dell’eco” di cui abbiamo parlato qui 

L’aggregazione degli utenti in base alle opinioni e agli interessi contingenti è connessa anche a quello che Barry Welmann ha definito “individualismo di rete”, in base a cui la vita sociale delle persone è caratterizzata da forme di appartenenza parziale a molteplici network e quindi è costituita da legami più deboli e meno duraturi. Questa tendenza si inserisce in un mutamento sociale più grande ma i social l’hanno sicuramente ampliata. 

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La svolta della pandemia 

Questa complessa relazione tra sociale e sfera sociale della nostra vita è diventata centrale con l’avvento della pandemia

In particolar modo durante il primo lockdown ma in generale durante gli ultimi due anni, i social network sono stati indispensabili per il mantenimento della vita sociale e hanno avuto un ruolo fondamentale nel far sentire le persone “unite e connesse”, dimostrando la loro efficacia.

D’altro canto, la pandemia ha dimostrato anche come l’interazione virtuale non basti e che l’uomo, in quanto “animale sociale”, ha bisogno di socialità, di contatto umano. 

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I social non sono, dunque, positivi o negativi, ma complessi. Per beneficiarne a pieno minimizzando i rischi, è dunque necessario che il loro utilizzo sia consapevole. 

Serena Trabucchi – Area Comunicazione

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